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Muravera, Orroli e Serri. Due gite in un post

Buonasera a tutti. Scusate la mia lunga assenza dal blog, ma chi mi segue con fiducia su Twitter sa che non sono sparita dalla circolazione! In questi ultimi giorni sono stata molto impegnata su vari fronti: ho ripreso a lavorare ai miei bijoux (di cui presto vedrete le foto) e in più ho partecipato a due gite, una del gruppo folk (il quale mi sa che si sta sciogliendo…) e una della scuola di ballo. Ma andiamo con ordine.
Il 15 di Aprile, col gruppo folk, siamo stati in gita a Muravera, per la Sagra degli Agrumi. La sfilata vedeva alternarsi i gruppi vestiti con gli abiti tipici sardi, diversi da paese a paese, con le Etnotraccas, ossia dei carri museo dove si riproducevano veri e propri spaccati della vita passata: dal lavoro nei campi, alla vita domestica, agli antichi mestieri. Un piccolo appunto: in quell’occasione ho scattato la foto che ha ricevuto più ritweet nella mia pagina Twitter (http://twitter.com/damy85twit), una foto dove sono ritratti due ragazzi nell’abito tradizionale di Samugheo che portavano uno striscione con la foto di Rossella Urru, la cooperante sarda rapita ormai da più di 200 giorni. Colgo l’occasione per ringraziare tutte queste persone, per aver fatto arrivare questa foto a più persone possibili.
Finita la sfilata, abbiamo lasciato Muravera per proseguire il viaggio attraverso tutta la Costa Rei e Villasimius. Posti bellissimi che raccomando a tutti di visitare, possibilmente nel periodo estivo, quando c’è più vita!
Il 13 di maggio è toccata invece la gita con la scuola di ballo. Si può dire che la gita sia stata organizzata quasi tutta sul momento, l’unica tappa prevista era al Santuario Nuragico Federale di Santa Vittoria, a Serri, ma all’ultimo momento si è deciso di visitare anche il Nuraghe Arrubiu di Orroli. Così, giusto per non farci mancare nulla…
Il nuraghe Arrubiu di Orroli, chiamato così per la colorazione dei licheni, che gli conferiscono il particolare colore rosso, è il più grande nuraghe finora scoperto in Sardegna. Trattasi della più alta costruzione in pietra mai realizzata in Sardegna, ed è l’unico nuraghe attualmente noto con un bastione pentalobato, cioè con cinque torri addizionate intorno al mastio secondo una disposizione pentagonale. Il nuraghe fu abitato dal XIV al IX-VIII secolo a.C.; successivamente, dopo un periodo di abbandono dovuto al crollo e alla distruzione totale di tutta la parte alta delle diverse parti del bastione, fu riutilizato in epoca romana da comunità dedite all’agricoltura, per farci il vino.
Dopo il pranzo in agriturismo, ci siamo recati a visitare il Santuario Nuragico Federale più esteso della Sardegna, quello di Santa Vittoria, situato ai margini della giara di Serri, da cui si vede un panorama meraviglioso! Un complesso di circa 22 ettari di cui appena 4 ettari portati alla luce, scoperto dal Taramelli, che prende il nome dalla chiesetta in stile romanico di Santa Vittoria, la quale purtroppo non abbiamo potuto visitare perchè inagibile e oggetto di restauro. Altrettanto importante è il Pozzo Sacro, dapprima utilizzato come cisterna per la raccolta d’acqua, e poi luogo deputato al culto delle acque e oggetto delle offerte dei pellegrini. Strettamente connesso al pellegrinaggio è il Recinto delle feste. Insieme ad esse vi erano molte altre strutture, alcune dedite al culto, altre come difesa dell’intero complesso nuragico.
Bene, ho cercato di essere il più breve possibile. In realtà non mi basterebbero 10 post, ma non voglio annoiarvi in lunghe descrizioni. L’unico modo per apprezzare appieno questi luoghi è visitarli, e io ve lo consiglio!

Damy85