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Medjugorje, Padova e Treviso

(Avviso ai naviganti: questo post è dedicato a tutti i non credenti, atei o agnostici, o a chi ha perso la fede. Ovviamente mi rivolgo anche a chi crede, non escludo nessuno! 😉

Credo che questo sia il post più difficile di tutta la mia carriera di blogger. Non è semplice descrivere certe sensazioni che ho provato durante il mio viaggio a Medjugorje. Se devo essere sincera non mi aspettavo neppure di riuscire a partire quest’anno in pellegrinaggio, stavo già preparandomi per passare qualche giorno in Liguria, quest’estate. Avevo perfino paura di non riuscire a partire. Da quanto è iniziato questo 2013, me ne sono successe di tutti i colori: ho preso 4 volte l’influenza in 5 mesi, in più ho passato l’herpes labiale, il torcicollo (due settimane col collo bloccato!) e l’orticaria (perchè oltre alle altre allergie dovevo sorbirmi anche quello, no??). E invece, alla fine, sono riuscita a salire su quel volo Ryanair, preso alle 7 del mattino del 31 maggio, per raggiungere Treviso. Che differenza con l’Alitalia, son sempre stata trattata fin troppo bene con la compagnia di bandiera; con la Ryanair mi sembrava quasi di essere su un carro bestiame. Neanche un tunnel o bus navetta per far scendere i passeggeri, col risultato che, appena scesi dall’aereo, ci siamo beccati un acquazzone in pieno!
La prima giornata l’abbiamo passata a Padova, a visitare la Basilica di Sant’Antonio: era un desiderio di mia madre, devota al Santo, di poter visitare la Basilica e, quasi senza volerlo, è stata accontentata. Non era prevista, infatti, nessun passaggio a Padova, l’itinerario prevedeva una capatina a Venezia… 🙂
Questa di sotto è l’unica foto che sono riuscita a scattare, visto che era proibito farne. Ma com’è che hanno beccato solo me e a tutti quelli che ho visto io non è stato detto una parola?

Basilica di Sant'Antonio Padova - Tomba del Santo

Basilica di Sant’Antonio Padova – Tomba del Santo

Dopo una notte passata in un hotel di Olmi di San Biagio di Callalta, ci siamo uniti a un gruppo di pellegrini provenienti un po’ da tutta Italia (il più numeroso era comunque il nostro!), guidato da due sacerdoti(uno per ogni autobus), facente capo all’associazione Eccomi, e siamo partiti alla volta di Medjugorje. Quasi tredici ore di pullman, attraverso tre Stati (la Slovenia, la Croazia e la Bosnia-Erzegovina), sosta solo per la messa in una chiesetta croata e per il relativo pranzo, più altre soste più brevi lungo il tragitto. Siamo arrivati di sera (non ricordo l’ora precisa) dopo aver attraversato tre stati con le ferite della guerra ancora presenti: paesetti piccoli piccoli immersi nel verde e nella roccia, dove per chilometri e chilometri non incontri anima viva! Inoltre, siamo stati bloccati alla frontiera con la Bosnia per una mezz’oretta buona, neanche fossimo criminali! 😀
L’indomani, 2 giugno, è una giornata particolare a Medjugorje. Ogni due del mese, infatti, sul Podbrdo (la Collina delle Apparizioni) alla veggente Mirjana appare la Gospa (la Madonna). Ci siamo alzati alle 4 del mattino (la terza levataccia di fila!) e abbiamo attraversato una stradina fangosa (la sera prima stava piovendo!) per arrivare alla Croce Blu, sulla Collina. Ci siamo seduti e abbiamo atteso, tra un rosario e l’altro. Cosa ho visto in quel frangente? Beh, considerate che ero molto in basso rispetto a dove è avvenuta l’apparizione. Quello che ho visto è stata la luce, più luminosa del solito, molto prima che avvenisse l’apparizione; l’immenso silenzio di tomba che ha avvolto l’intera Collina durante l’apparizione, a parte un’indemoniata che strillava “Vattene!” rivolta alla Madonna e una che piangeva convulsamente ma che, a quanto pare, è stata sentita solo da me; il venticello fresco che iniziò a turbinare sul luogo dell’apparizione, nonostante prima non spirasse alcuna brezza e ci fosse anche un bel caldo. Alla fine, quando Mirjana fu scortata via, dovemmo attendere qualche istante per allontanarci anche noi. Il motivo? La marea di gente che c’era! Sembrava impossibile, ma sopra quella Collina ci saranno state centinaia di persone, la maggior parte di lingua italiana (durante il Rosario si capiva!).
Non sono salita al Monte Krizevac, troppa paura di affrontare la salita! In compenso però, abbiamo sostato di fronte alla Scultura della Resurrezione, statua in metallo (credo in bronzo) il cui ginocchio destro lacrima, oppure la graziosa statua di gesso della Regina della Pace, posta di fronte alla chiesa di San Giacomo (la foto la trovate sotto!).
Per il resto, sono state giornate passate tra messe, rosari e testimonianze di chi, grazie a Medjugorie, ha ritrovato la fede.
Passare 4 giorni a Medjugorje m’ha fatto capire anche un’altra cosa: quanto sia cara la vita da noi in Italia. Considerate che un pacco di sigarette da noi costa circa 5€, da loro circa 2€…! Ah, e poi la cucina: sarà stata la pensione a conduzione familiare dove abbiamo alloggiato, ma si è mangiato da Dio! Cavoli e patate a volontà! Ovviamente non sono mancati i momenti spiacevoli, come quando, sotto l’ombrello e una pioggia battente, mi si è bagnata la manica della giacchina e mi s’è bloccato il braccio; o come quando abbiamo lasciato due nostre compagne sotto la pioggia perchè l’autosta aveva capito che avrebbero preso un taxi per rientrare in pensione…
Alla fine, l’ultima giornata, che abbiamo passato a Treviso, l’abbiamo trascorsa a non fare nulla, stanche com’eravamo…
Comunque, la prossima volta che prendo l’aereo, non sarà Ryanair: col cavolo che mi fregano lo shampo un’altra volta!

Eccoci!

Eccoci!

Damy85